Nella gestione del “tendone uva da tavola” coesistono diversi fattori che, se sottovalutati, possono influire negativamente sul risultato quali-quantitativo del prodotto dell’anno e sul grado di lignificazione della pianta con riflessi negativi anche sulla campagna successiva.
Le caratteristiche strutturali del vigneto, la copertura con film plastici, i valori termici stagionali e la gestione irrigua del vigneto determinano condizioni di crescita della pianta non sempre ottimali e possono ostacolare la maturazione dei tralci con riscontri negativi sul prodotto da raccogliere e soprattutto sulla pianta; i tralci meno lignificati devono essere sostenuti per recuperarne la potenzialità produttiva (Figura 1).
Nella fase di senescenza delle foglie e di traslocazione delle sostanze di riserva verso il tronco è opportuno apportare le giuste sostanze per la costituzione delle riserve: GRAN RISERVA è la ricetta giusta per assicurare alle piante di “riposare” al meglio intervenendo quando è il momento di rallentare l’attività vegetativa e accumulare le sostanze di riserva fondamentali per la successiva fase fenologica. Uno o due trattamenti fogliari, secondo le necessità, consentono ai tralci di completare la filloptosi e la maturazione del legno.
Un altro momento estremamente importante per la vite è il risveglio: l’accumulo di un numero minimo di ore di freddo influisce positivamente sulla differenziazione delle gemme; un mancato soddisfacimento in freddo si traduce in un germogliamento
scalare e irregolare, in un aumento della percentuale di gemme cieche e, quindi, in una diminuzione della produzione.
MOVITA è un biostimolante specifico studiato per sostenere la vite in questa delicata fase fenologica, consentendo di uniformare la schiusura delle gemme e garantendo un buon “risveglio”; il prodotto non è tossico per l’operatore e soprattutto non residua.
L’uniformità della schiusura delle gemme e la minore percentuale di gemme cieche garantiscono una fertilità reale più elevata (n° grappoli per gemme lasciate con la potatura), un carico potenziale di uva per pianta superiore ed un regolare sviluppo dei germogli: quest’ultimo aspetto è di fondamentale importanza per la gestione del vigneto di uva da tavola perché consente di semplificare e concentrare gli interventi colturali, dai trattamenti fitosanitari alle operazioni di defogliazione in pre-raccolta. Per ultimo, al momento della potatura, il viticoltore si ritrova con una pianta più strutturata per intervenire con tagli più semplici, veloci e idonei in funzione della forma di allevamento adottata.